IL CASO DI PRATO: SE AVERE L'HIV DIVENTA UN REATO

caso pratoLILA: basta con le narrazioni che stigmatizzano tutte le persone con HIV e danneggiano la prevenzione

La LILA protesta per i modi e il linguaggio usati per raccontare la vicenda del religioso di Prato, positivo all'HIV, arrestato nei giorni scorsi per droga e truffa e indagato, poi, per lesioni gravi per l'eventualità che abbia fatto sesso non protetto con partner ignari del suo stato sierologico. Lungi dal voler prendere posizione sulla specifica vicenda giudiziaria, rileviamo però come, ancora una volta, avere l'HIV venga considerata un'aggravante di altri reati, una conferma di colpevolezza e di indegnità morale mentre vengono eluse molte informazioni fondamentali e ignorate tutte le evidenze scientifiche, prima tra tutte U=U. Se la carica virale non è rilevabile, il virus non può essere trasmesso, nemmeno in caso di sesso senza preservativo. Nessuno però si è nemmeno posto il problema di verificare se fosse questo il caso. Lo schema riproposto resta quello: "untore - vittima ignara", come se la prevenzione fosse solo una responsabilità delle persone con HIV. Inaccettabile è anche la diffusione di informazioni sensibili su una persona detenuta.

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